Entro la fine dell’anno l’ampliamento dell’Ospedale Raffaello Silvestrini sarà pienamente operativo: il Polo Unico Ospedaliero accoglierà tutte le attività sanitarie, strettamente integrate con le funzioni didattiche universitarie.


Servizi LAVANDA: grazie alla sua ubicazione, vicinissima all'ospedale, la lavanderia self service o lavanderia a gettoni LAVANDA può legittimamente considerarsi un ulteriore servizio, (anche se indipendente, privato ed esterno al complesso Ospedaliero), alle famiglie dei degenti ricoverati presso L'Ospedale S. Maria della Misericordia di S. Andrea delle Fratte - Perugia, nonchè agli studenti universitari che frequentano i corsi della Nuova Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Perugia presso la Cittadella Sanitaria.

Azienda Ospedaliera di Perugia: Servizi in Ospedale


La fondazione dell’Ospedale di S. Maria della Misericordia risale ai primi anni del XIV secolo, quando una confraternita di chierici e laici secolari fondò una casa di ricovero nei pressi della Chiesa di S. Ercolano. Tra le peculiarità della storica istituzione si prevedeva la presenza di alcuni “visitatori” che, prefigurando un ruolo simile a quello delle attuali strutture per il controllo della qualità, si recavano all’ospedale almeno una volta al mese con il compito d’interrogare pazienti e personale per verificare l’operato dell’amministrazione. Nel 1800 fu istituita l’Accademia Anatomo-Chirurgica di Perugia, realizzata attorno al Teatro Anatomico: la fortuna dell’ospedale è infatti legata ad alcune figure di rara capacità e tenacia, tra le quali spiccano il chirurgo prof. Torelli e il clinico dott. Silvestrini, che svolse anche un ruolo determinante nel trasferimento dell’ospedale in un convento alle porte della città, avvenuto nel 1923 nella sede poi conosciuta con il nome di Policlinico Monteluce. Il complesso è organizzato per padiglioni (tra i principali: Medicina, Chirurgia con Oculistica e Otorinolaringoiatria, Ostetricia, Pediatria, Dermatologia e Malattie Infettive) ed è in fase di dismissione per il progressivo trasferimento delle attività nel nuovo Polo unico. In località Sant’Andrea delle Fratte, a metà anni ’80, venne inaugurato il nuovo presidio suburbano Silvestrini, un monoblocco con pianta a “Y” di 8 piani fuori terra, connesso al piede dalla piastra dei servizi diagnostico-terapeutici e dell’emergenza. L’integrazione delle attività sul sito del Silvestrini è in corso da giugno 2004: i lavori interessano sia la ristrutturazione del monoblocco sia la realizzazione del nuovo
fabbricato destinato all’ampliamento delle attività ospedaliere. La realizzazione del Polo unico costituisce anche il principale fattore di trasformazione della realtà urbana
perugina: oltre al necessario rafforzamento del sistema viabilistico e dei parcheggi, si prevedono il potenziamento dei collegamenti ferroviari attestati sulla stazione
prossima all’ospedale e il suo collegamento pedonale mediante un sistema meccanizzato di risalita.
Eccellenza per l’Italia centrale L’Azienda ospedaliera di Perugia è il principale punto di riferimento sanitario per i pazienti per Umbria e Regioni limitrofe. Si tratta d’una struttura ad alta specializzazione i cui punti d’eccellenza sono rappresentati da Cardiologia interventistica, Cardiochirurgia, Chirurgia Toracica, Nefrologia e Trapianti Renali, Neurochirugia, Neuroradiologia interventistica, Oncoematologia con trapianto di midollo osseo, Radioterapia oncologica e Unità spinale unipolare.
È inoltre centro di riferimento regionale per trapianti d’organo, Diabetologia di secondo livello, Diabetologia pediatrica, Igiene e Tossicologia industriale, Genetica e
Diagnosi prenatale, Terapia intensiva neonatale, Registro Aids e Centrale operativa 118. L’attività ospedaliera s’attesta su numeri elevati: circa mille posti letto, 250 ambulatori specialistici, 8 sezioni di Radiodiagnostica, 4 Tac, 2 Rm, 1 Pet-Tc affiancata da un laboratorio di Radiochimica e controllo di qualità di recente inaugurazione, 6
angiografi equamente (suddivisi tra cardiologici, neuroradiologici e vascolari), 1 radioterapia intraoperatoria, 3 mammografi.
L’evoluzione delle tecnologie medicali integrate interessa anche la chirurgia specialistica: a dicembre 2005 si sono inaugurate 2 nuove sale operatorie dedicate al trapianto cardiaco e una terza dotata d’angiografo integrato al letto operatorio, la prima del genere realizzata in Italia. Un’ulteriore sala attrezzata con sistema Digital OR permetterà di registrare attività, archiviazione digitalizzata dei dati, composizione di referti personalizzati e trasmissione d’immagini dell’intervento chirurgico in tempo reale a scopo didattico.
Oltre all’Ao, che sta lavorando alla costituzione di un Irccs, il processo di trasformazione del presidio Silvestrini in Polo unico coinvolge soggetti pubblici e privati quali
Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi di Perugia, aziende e associazioni private a carattere imprenditoriale e non profit.
Obiettivi prioritari sono:
• migliorare i percorsi assistenziali grazie alla razionalizzazione e centralizzazione delle funzioni d’Emergenza e Urgenza;
• unificare le attività d’Alta specialità;
• rinnovare e ampliare i servizi diagnostici;
• affermare la centralità del ruolo svolto nella rete ospedaliera regionale rispetto alle funzioni assistenziali, di ricerca e didattiche.
Entro il 2009 la nuova sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia affiancherà il Polo unico; la futura cittadella della medicina umbra comprenderà anche il Centro di Ricerche emato-oncologiche, le Residenze Chianelli (destinate a ospitare le famiglie dei pazienti malati di leucemia) e il Centro Internazionale di Traumatologia e Ortopedia. Infine, parallelamente è stato reso operativo un interessante “Progetto comunicazione” aziendale che si svilupperà in una serie d’iniziative vertenti su: pre-accoglienza, accoglienza, attività per le associazioni di volontariato, formazione del personale, comunicazione interna ed esterna.
Il Polo ospedaliero
Agli innegabili vantaggi della centralizzazione e integrazione di funzioni ad alto contenuto tecnologico e scientifico vanno sommate le economie di gestione dell’Ao,
in parte già ottenute nella prima fase dell’unificazione delle attività al Silvestrini. Il primo nucleo del Polo è già in attività. Le opere finora realizzate nel monoblocco del
Silvestrini interessano:
• il primo blocco operatorio, dove sono state ristrutturate 4 sale e create 3 nuove sale dotate di strumentazione d’avanguardia;
• il secondo blocco operatorio, con 5 sale ristrutturate e una nuova aggiunta;
• Pronto soccorso e servizio 118, ristrutturati e ampliati; al loro fianco è stata realizzata la nuova elisuperficie;
• la nuova sede del Cup.
Tra gli edifici di recente costruzione, oltre ai citati Centro Pet-Tc e Laboratorio per la preparazionecentralizzata dei farmaci chemioterapici, è già stata resa operativa un’ala del padiglione d’ampliamento, il più consistente nuovo volume edilizio.
Questo edificio è oggetto del primo stralcio dei lavori, cui principali obiettivi erano innalzare la capacità ricettiva del presidio nelle aree di degenza e potenziare i servizi offerti all’utenza anche mediante l’apertura del Day hospital medico.
L’intero padiglione, che sarà completato con il secondo stralcio, sorge a fianco del monoblocco ed è costituito da:
➡ una piastra destinata alle aree diagnosticoterapeutiche disposta su 5 livelli, con i volumi degli ultimi 2 livelli arretrati e digradanti rispettoal perimetro dei livelli sottostanti; la maglia strutturale è regolarmente impostata su moduli quadrati di 7 m di lato;
➡ 2 ali a corpo quintuplo che si sviluppano su 6 livelli, parallele e disposte simmetricamente rispetto alla piastra, dedicate in prevalenza alle degenze; la maglia strutturale adotta moduli di 7,2x7,2 m;
➡ il volume cilindrico della cappella, situato tra le 2 ali in prossimità della piastra;
➡ un sistema di corridoi sovrapposti che, partendo dal centro del monoblocco, si divaricano attraversando entrambe le ali in corrispondenza sia delle testate di connessione alla piastra sia della mezzeria dei volumi.
A loro volta le ali sono connesse tra loro, sulla testata opposta alla piastra, da un ulteriore sistema di percorsi sovrapposti dai quali si dipartirà il collegamento sopraelevato diretto alla nuova sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Anche la struttura del monoblocco sarà oggetto di profonde modifiche: un intero braccio del fabbricato sarà riorganizzata e adeguata sotto il profilo organizzativo e
tecnologico per accogliere il Dipartimento d’Emergenza-Accettazione dotato tra l’altro di 20 posti letto di medicina d’urgenza, blocco operatorio di 12 sale e nuova terapia intensiva.
Infine, sarà realizzato un avancorpo d’ingresso sul piazzale d’accesso al monoblocco, che rafforzerà il sistema d’accoglienza e servizi al pubblico.
Il Polo unico disporrà d’una superficie totale complessiva di circa 130mila m2, 30mila dei quali già appartenenti al Silvestrini e 5mila previsti in aggiunta; la parte più consistente è costituita dai 25mila m2 già attivati e dai restanti 70mila, tutt’ora in corso di realizzazione.
L’ampliamento
Il nuovo padiglione dispone di 2 hall d’ingresso per pazienti esterni e visitatori, poste al livello 0 (secondo piano fuori terra) ai vertici liberi della piastra, una orientata
verso il piazzale d’accesso al monoblocco, l’altra rivolta in direzione del grande parcheggio.
Questo livello, dedicato quasi per intero al Poliambulatorio, a eccezione di un’ala con 5 unità modulari da 22 posti letto ciascuna, è connesso al monoblocco attraverso
un corridoio per i visitatori, che interseca l’area ambulatoriale e termina nelle degenze, e un secondo percorso “sanitario” inserito tra piastra e ali.
Al livello -1 la piastra accoglierà ulteriori spazi per ambulatori e reparto di Medicina nucleare; tra le testate delle ali v’è il Centro prelievi, prossimo ai laboratori
Analisi previsti nell’ala più distante dal monoblocco, mentre nell’altra vi sono Direzione e studi medici.
A questo livello il corridoio collegato al monoblocco, dedicato esclusivamente al personale, prosegue in quota in posizione centrale tra le 2 ali per distribuire i flussi
sulle testate opposte rispetto alla piastra.
Questa, al livello -2, ospiterà Radiologia e Radioterapia. Nelle 2 ali sono dislocati spogliatoi del personale e laboratorio aziendale di Microbiologia; troveranno poi
collocazione Unità spinale unipolare con 18 posti letto e area riabilitativa con spazi ambulatoriali, palestre e piscina.
A questo livello s’accede alla cappella e si sviluppano anche i principali percorsi logistici.
Il livello inferiore interrato è occupato esclusivamente dalle aree tecnologiche. I livelli superiori della piastra saranno dedicati alle seguenti funzioni:
• Day hospital (66 posti letto);
• Blocco parto e Terapia intensiva neonatale; locali tecnici;
• Terapia intensiva; locali tecnici;
• locali tecnici.
Anche il livello 1 è connesso al monoblocco mediante un percorso dedicato ai flussisanitari.
Nei diversi livelli dell’ala più vicina al monoblocco sono già insediati:
• Day service, Day hospital e degenza Malattie infettive;
• Neurofisiopatologia con ambulatori strumentali dedicati; ambulatori e Day hospitald’Oncoematologia;
• Degenze di Medicina d’urgenza e Medicina interna, Angiologia e malattie da arteriosclerosi, Oncologia ematologica, Scienze biomediche e Pneumologia;
• Ematologia, Pediatria oncologica e Centro trapianto del midollo.
L’ala più lontana dal monoblocco accoglierà invece:
• 4 unità modulari da 22 posti letto ciascuna per le degenze chirurgiche;
• altrettante degenze per Ostetricia e Medicina specialistica;
• Blocco operatorio con 8 sale, complanare alla Terapia intensiva;
• 40 posti letto per le degenze a pagamento.
Peculiarità spaziofunzionali e distributive
Il volume dell’ampliamento, dedicato in prevalenza a ricoveri e attività diagnostiche programmati, è configurato per funzionare in modo autonomo rispetto al monoblocco, così da assicurare effettiva versatilità d’uso durante le complesse ristrutturazioni che trasformeranno l’originario monoblocco nel polo delle emergenze. A livello di presidio, l’articolazione delle aree funzionali si presta sia all’integrazione delle attività sanitarie sia alla suddivisione dei flussi interni.
Il nuovo padiglione si caratterizza per l’elevata compattezza stereometrica, che si contrappone all’apertura verso il paesaggio circostante degli stretti volumi del monoblocco. Nonostante la simmetria d’impianto del nuovo padiglione, la disposizione delle attività sanitarie mantiene quelle a più elevata differenziazione clinico-
terapeutica più vicine al monoblocco (per esempio, i reparti di medicina, organizzati per intensità di cura) sistemando i reparti di degenza standard nell’ala più esterna.
Le ali dispongono di un’alta profondità del corpo di fabbrica, che consente la duplicazione dei locali di servizio nella fascia centrale del corpo quintuplo. In tal modo le unità di degenza risultano funzionalmente indipendenti tra loro anche in senso longitudinale; inoltre, le funzioni complesse come il Blocco operatorio e le degenze protette dei reparti oncologici, dotate di corridoi perimetrali per l’accesso dei visitatori, possono essere organizzate razionalmente.
La soluzione tipologica adottata per la piastra prevede un’articolazione degli spazi dettata, ai vari livelli, dal progressivo digradare delle chiostrine interne che modulano la profondità del corpo di fabbrica, assicurando insieme un adeguato riscontro d’aria e luce naturale anche ai locali situati ai piani inferiori.
I nodi della circolazione verticale sono situati agli estremi liberi di piastra e ali, nella fascia di contatto tra i principali volumi e anche al centro di ognuno di essi.
Tale posizione influisce sulla fluidità dei collegamenti trasversali tra aree complanari specie nella piastra.
Gli attori del processo
La decisione di realizzare il Polo unico risale a fine anni ’80: Regione, Comune e Università s’impegnarono per unificare in un’unica sede le attività assistenziali, di ricerca e didattica, creando di fatto un nucleo urbano che avrebbe orientato lo sviluppo urbano di Perugia: a regime infatti il Polo unico sarà frequentato ogni giorno da oltre 10mila persone tra personale ospedaliero e universitario, degenti e visitatori, studenti e docenti.
I fondi per la realizzazione del Polo unico al Silvestrini rientrano nel “Piano pluriennale degli investimenti” per ammodernare le strutture sanitarie previsto dall’art. 20 della Legge n. 67/1988; alla Regione Umbria furono destinati circa 213 milioni di euro, di cui 202 a carico del bilancio statale e i restanti (5%), provenivano dalle casse regionali.
Nonostante erogazione discontinua dei fondi, scelte adottate e programmazione degli interventi hanno consentito all’Umbria d’usare, prima tra le Regioni italiane,
tutte le risorse finanziarie attribuite.
Tra i protagonisti di questo processo è il Consorzio Umbria Sanità, soggetto privato vincitore della gara per l’affidamento in concessione delle attività tecniche e procedurali per ottenere i finanziamenti e realizzare i progetti che ha affiancato la Regione, curando l’organizzazione del piano, e che ha portato a compimento una nutrita serie di opere.
Tra queste, il nuovo ospedale di Foligno, il completamento degli ospedali di Città di Castello, Orvieto, del nuovo Dea dell’Ospedale di Terni e la riconversione dell’Ospedale di Trevi in unità organica di recupero e rieducazione funzionale. L’ampliamento e la ristrutturazione degli Ospedali Silvestrini e di Spoleto sono le ultime opere, ora in fase di completamento.
La collaborazione, iniziata nel ’92, partì dalla verifica della congruità economica dell’operazione con le somme autorizzate dal Cipe, confrontando i parametri progettuali di superficie e costo con quelli usati per interventi di livello medio-alto negli ospedali europei.
Confronto che permise di risparmiare oltre il 30% sull’investimento globale previsto, contenendolo nelle somme autorizzate dal Cipe.
Successivamente il Cus s’è occupato delle gare d’affidamento per progettazione esecutiva, costruzione degli interventi e direzione dei lavori. Nella fattispecie del Polo unico, progettazione generale ed esecutiva degli interventi, direzione lavori e coordinamento della sicurezza sono state curate dalla società d’ingegneria Rpa Spa di
Perugia. A conclusione del trasferimento del Policlinico, l’area di Monteluce sarà alienata per finanziare il completamento della Cittadella sanitaria. Il recupero funzionale dell’area di Monteluce, ove si prevede comunque di mantenere alcune attività di tipo sanitario (Centro salute, sede cittadina del 118 e uffici dell’Asl 2) sarà oggetto di un concorso internazionale d’architettura.

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